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Channel: MonetaRota
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DISCANTICA 315 – 2020

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copertina cd russo

RIMSKY-KORSAKOV Shéhérazade

TCHAIKOVSKY Suite da “Lo Schiaccianoci”

« … Tiziana Moneta e Gabriele Rota formano un duo pianistico consolidato che ha permesso loro di affrontare, anche nel campo discografico, diversi autori nel repertorio del pianoforte a quattro mani; io partirei proprio da tale fatto, ossia da questo livello assoluto di affiatamento con il quale restituire le visioni musicali di autori così diversi e le cui peculiarità tecniche ed espressive differiscono in modo profondo e articolato. Un esempio perfetto in tal senso è dato proprio dal loro Rimskij-Korsakov; […] la disciplina formale che il nostro duo riesce a sprigionare è pari alla forza dell’espressività del suono ottenuto, in nome di un necessario compromesso dell’equilibrio proiettato da questi due piani cartesiani, come raramente mi è stato dato modo di ascoltare e apprezzare.

Questa raffinatezza di suono, questo supremo equilibrio ritmico poi trovano perfetta istanza in Čajkovskij, che sotto le loro dita assume realmente un contesto “fiabesco”, nel senso che nella costruzione ritmica delle danze che si alternano si avverte sempre un sentore sfumato, una sofficità che impermeabilizza la dimensione timbrica, facendo sì che l’ascoltatore, quello attento ovviamente, possa percepire la scomparsa di ogni richiamo votato alla realtà e proiettandolo di fatto in una sfera magica.»

Andrea Bedetti, MUSIC VOICE, DISCO DEL MESE APRILE 2023

« … Suonano bene, Tiziana Moneta e Gabriele Rota, senza lasciare troppo spazio ai voli della fantasia ma con una particolarissima sensi­bilità timbrica, l’affiatamento reso possibile da anni di musica insieme. […] . Sotto le dita di Tiziana Moneta e Gabriele Rota Shéhérazade emana un fascino sottile, tutto giocato su delicati chiaroscuri (si ascolti il terzo movimento) e sonorità picco­le e lontane. […] Dello Schiaccianoci abbiamo un’inter­pretazione raffinata ed elegante nel suo nitore sonoro e nella chiarezza dei dettagli dell’arti­colazione, il cui momento più rap­presentativo è un’algida e trasfigu­rata Danza della fata confetto, deli­cata come una porcellana orientale.»

Luca Segalla, MUSICA – maggio 2020


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